In memoria di Beppe 

Domenica 11 giugno ci ha lasciati l’amico Giuseppe “Beppe” Gregori, presidente del Comitato Pratese per la Promozione dei Valori Risorgimentali sin dalla sua fondazione. Malato da tempo, Beppe sembrava aver superato il difficile momento qualche mese fa ma poi le sue condizioni si sono nuovamente aggravate, portando alle estreme conseguenze dei giorni passati. Lo si deve certamente ricordare come  valente sindacalista, amministratore capace, preciso studioso, uomo aperto al dialogo.

Nato a Carrara nel 1952, Beppe si formò presso l’Università di Pisa, alla scuola di Giorgio Candeloro. Laureatosi, optò per un cammino esterno a quello universitario, non scordando mai il grande amore per gli studi storici. Nel 1978 si trasferì a Prato come bancario e per la categoria dei bancari assunse il suo primo incarico sindacale. A Prato, la sua carriera da sindacalista decollò. Da rappresentante dei bancari, entrò successivamente nella Segreteria della locale Camera del Lavoro – CGIL. Nel 1995, Beppe fu eletto segretario dei tessili, una categoria che allora rappresentava le fortune della cosiddetta “città del telaio”, ricoprendo tale incarico anche a livello regionale dall’anno successivo. Divenuto segretario generale della Camera del Lavoro di Prato (2000), resse le sorti dell’ente per cinque anni.

Nel 2005, l’allora sindaco di Prato, Marco Romagnoli lo chiamò a far parte della Giunta Municipale, affidandogli le deleghe alla Polizia Municipale e alla Pubblica Istruzione. Come assessore dimostrò tutti i suoi pregi di “uomo del dialogo”, affrontando i problemi legati tanto alla sicurezza quanto alla scuola, tanto alla promozione culturale quanto alla logistica della città. L’esperienza politica si chiuse nel 2009, a seguito della decisione del sindaco Romagnoli di non candidarsi per un secondo mandato.

Da allora Beppe si è concentrato in una piena promozione storico-culturale dei valori di libertà, unità e democrazia. Già dagli anni ottanta, egli aveva pubblicato saggi e monografie tanto in ambito storico quanto in ambito socio-politico, con una particolare attenzione al movimento operaio. Si devono per lo meno ricordare le indagini sul movimento operaio pratese dalle origini fino al secondo dopoguerra e sulle vicende della locale Resistenza. In questa chiave va letta anche la sua attività di scrittore politico attento alle istanze del territorio e, negli ultimi anni, di narratore. Da ricordare le collaborazioni con Alessandro Affortunati e Michele Di Sabato, Alvaro Agrumi. E Beppe non fu solo autore, ma finissimo promotore della cultura. Sempre in questi anni aveva collaborato con la cattedra di Storia dei Movimenti Sindacali, presso l’Università degli Studi di Firenze. Presidente dell’Associazione Culturale “Per il lavoro e la democrazia”, non perse mai l’occasione di sostenere la realizzazione e la pubblicazione di validi studi in campo storiografico e sociale.

Tali posizioni si concretizzarono il 5 maggio 2010 nella fondazione del Comitato Pratese per la Promozione dei Valori Risorgimentali. Presidente sin dalla sua fondazione, Beppe ha dato un contributo determinante all’esperienza del Comitato. La promozione dei valori di libertà, unità e democrazia è stata perseguita attraverso iniziative che hanno inteso coinvolgere le singole realtà del territorio dagli ambienti scolastici a quelli istituzionali, dalle associazioni di categoria alle altre organizzazioni culturali. Per tre anni è stato tenuto un concorso riservato alle scuole secondarie con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni all’epoca risorgimentale, di cui Beppe è stato il primo sostenitore. Egualmente lo è stato per un ciclo di spettacoli teatrali riguardanti la figura del patriota Cironi e l’illustrazione della storia italiana attraverso il canto popolare. A questo si debbono aggiungere le numerose tavole rotonde, i convegni, le presentazioni che sono culminate nell’edizione pratese della Festa Regionale dei Comitati per la Promozione dei Valori Risorgimentali (2014) e nella collana di studi “Quaderni del Risorgimento” giunta ad oggi alla sua quarta uscita. Di tutto ciò Beppe era il regista attento. Per chi scrive, era il riferimento diretto, l’amico vero. Per tutti noi appartenenti ai comitati rimarrà il ricordo di uno studioso  appassionato, di un fattivo promotore di cultura, di una persona protesa al confronto costruttivo e al dialogo, di un amico sincero.

                                                                                                                                                                       

A. Giaconi

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